Penso che “Sei giorni troppo lunghi” è un libro di un certo spessore umano, proprio perché i fili del dolore e della speranza si intrecciano e narrano le storie nebulose di un epoca… Che nella umana memoria non dobbiamo dimenticare.

La tua scrittura porta il lettore a vivere ed a immedesimarsi nei protagonisti delle storie, fino a sentire le vicende sulla pelle, come se fossero state vissute personalmente…

Le tue narrazioni, pur non essendo tematiche “leggere” sono trascinanti e portano a lunghe riflessioni…

Grazie per la tua condivisione.

Santina Motta

“Libro bellissimo Umberto! Letto tutto di un fiato!!!”

Ermanno Rotondi

“Piove, la stufa è accesa, ho tutto il tempo per iniziare e finire di leggerti come succede spesso con i tuoi scritti. Avevo paura ad iniziare per questo ho temporeggiato mi assaliva il ricordo del pestaggio di S. Vittore, dei trasferimenti, del non avere notizie, neppure gli avvocati, del viaggio sino a Nicosia e Enna, Guido mezzo morto di botte… ma la lettura mi ha pacificata, non ho provato dolore e rabbia ma come scrivi tu, grande tristezza per questa povera umanità. Grazie, ti abbraccerei se potessi, sono parti di me”.

Grazia Negri

Sei giorni troppo lunghi Milieu Edizioni

https://www.carmillaonline.com/…/sei-giorni-troppo-lunghi/

LETTURE…

“Ho finito il libro.

Ho voluto leggerlo due volte… Una dietro l’altra.

Un triste racconto di anni bui.

Sempre attuale comunque.

La tua scrittura mi prende sempre di più.

Cerco di organizzare qualcosa.

Un abbraccio ✊“.

Claudio Ravasi

Sei giorni troppo lunghi Milieu Edizioni in libreria e non solo…

“Letto ieri, molto intenso e rende bene l’idea di quel tempo dove tutto era possibile come poi abbiamo scoperto negli anni a venire”.

Francesco Emilio Giordano

“Ho letto oggi il tuo libro e ho pianto, pianto per il dolore e la paura dei compagni che sono voce narrante, per la crudeltà che ha sempre accomunato tutte le forme di potere. E ho pianto perché non è servito a nulla. Ho fatto parte del circolo Barabba, a Torino, non ho mai subito niente del genere, a parte qualche viaggetto in procura e qualche sberlone da parte del giudice. Ricordo un’improvvisa pistola piantata nelle costole mentre, in un bar, parlavo da un telefono a gettoni. Ricordi…e anche orgoglio. Perché c’ero, ci credevo e, nonostante siano passati tanti anni, ci credo ancora.

Grazie, Umberto”.

Irene Sterrantino

“Ciao Umberto, il libro è molto bello…”

Elisabetta, libreria Hellisbook via Losanna, 6 – Corso Sempione – Milano.

“La tua recente pubblicazione mi ha molto commossa e mi ha riportato indietro nel tempo. Tempi durissimi per chi credeva in un mondo migliore. Sei molto coraggioso, leale e ancora con gli stessi ideali di allora! È stato bello crederci, anche se oggi, purtroppo, almeno io, non riesco a intravedere un mondo giusto!

Continuo a leggerti con immenso piacere. Un abbraccio fraterno”

Carmelina Conte

“GRAZIE di averlo scritto per te, per me e per tutti: felice che tu finalmente abbia raccontato quel pezzo di vita cosi importante e terribile che non ti ha portato ad odiare ma anzi a capire quello che conta nella vita alzando lo sguardo. La tua scrittura è semplice perchè le parole esprimono sguardi, tremiti, speranze, paure e disperazioni. Una scrittura fatta di immagini che arrivano subito alla bocca dello stomaco e parlano non solo di ingiustizia ma di perdita di dignità e speranza”.

Michela Panigada

“Grazie Umberto, l’ho appena finito, scritto molto bene e veramente attuale. Nel 79 ero… in 4a liceo a Padova. Alla “Calusca” di via San Biagio e la domenica si scriveva il giornale della scuola… Pensare alla violenza della Polizia e pensare alla violenza dei soldati israeliani o di altre guerre non è diverso: chi semina violenza ha violenza. Bisogna vincerla ogni giorno anche nelle piccole cose… con ostinazione. Ti abbraccio”

Ilda Cola

“Complimenti a Umberto Lucarelli a me ha dato una forte emozione e tanti ricordi”

Franca Gravina

“Ciao Umberto!

Sconcertante! …ma alla fine non sorprende. Mi dispiace tanto per quei fatti avvenuti.

Hai raggiunto una grande maturità nello stile della scrittura. Incisiva, realistica, un po’ poetica ma sempre con i toni forti del vissuto trasmesso in tutte le sue sfumature!

Complimenti

…alla prossima”.

Remigio Cenzato

“…con il tuo libro sei ritornato al tremendo trauma che sta alla radice del tuo bisogno di scrivere e senza sofferenza vera, non si fa vera arte. Una testimonianza dovuta, per non dimenticare. Ora puoi esserne felice, hai esorcizzato i tuoi fantasmi e ricomposto un piccolo frammento di storia. Un sogno di cambiamento dell ‘ordine costituito che non si spegnerà mai, nonostante la sconfitta. Grazie”.

Ross De Iulio

Contatti

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Consigli di lettura

Pablito El Drito | Marzo, 2024 | Them

Recensioni di Pablito el drito

Umberto Lucarelli, Sei giorni troppo lunghi, Milieu

Diario a più voci, cronaca polifonica di un abuso di stato, il libriccino pubblicato da Milieu racconta l’arresto e la detenzione di un gruppo di giovanissimi aderenti al collettivo politico autonomo della Barona di Milano. Accusati ingiustamente e poi prosciolti da ogni accusa per il presunto omicidio di un gioielliere, i giovanissimi, di cui alcuni minorenni, vengono prelevati dalle abitazioni, devastate con la scusa della ricerca di armi, e in seguito vengono torturati con fuoco, elettricità, simulando esecuzioni e con la tecnica dell’affogamento, la stessa usata a Guantanamo contro i presunti jihadisti. Uno viene addirittura stuprato. Lo scritto, molto diretto, non lascia spazio all’immaginazione. È un atto di denuncia contro il sistema repressivo italiano, che un decennio prima, proprio nella “capitale morale” – la città in cui nacque Beccaria – aveva provveduto a sistemare il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli simulandone il suicidio in questura. La scrittura di Lucarelli è scarna, il linguaggio proletarizzato, la punteggiatura quasi assente come nei romanzi sperimentali di Balestrini e Philopat. “Sei giorni troppo lunghi” è un pugno nello stomaco, un libro che lascia l’amaro in bocca. Quel che più fa rabbia è che quanto raccontato da Lucarelli spesso succede ancora nelle nostre carceri, sovraffollate e piene di poveri disperati che tentano sempre più spesso di togliersi la vita.

https://insubriacritica.blogspot.com/…/sei-giorni…

Pubblicato da umbertolucarelli

http://www.bietti.it/author/umberto-lucarelli/