Erstfeld

di Angelo Fasani

«Caro Umberto, al di là del momento difficile (stare nel treno senza più scendere, per scendere dal mondo), Erstfeld conferma, ancora una volta, il livello di consapevolezza (bene prezioso a disposizione di tutti ma poco conosciuto), che hai raggiunto.

Non so se hai mai pensato di trovare un modo di parlare, non più solo a te stesso e a pochi altri, ma a tanti, che oggi sono affamati, anche inconsapevolmente, di ‘cose vere’ (forse ci vuole un romanzo, un racconto, non so).

Nel libro c’è poi quell’accorciamento del tempo che hai vissuto in uno stato di beatitudine, che in qualche modo mi fa anche pensare al desiderio, che mai può essere appagato, perché niente della realtà che i nostri sensi colgono gli corrisponde, se non per un attimo, quando una sorta di ‘sesto senso’, risvegliato da un nostro vissuto, coglie qualcosa di indefinibile attraverso una piccola falla nell’involucro che ricopre la dimensione in cui viviamo.

Per questo mi era venuto in mente (per esempio) Leopardi e la distanza tra l’ampiezza del desiderio e l’oggetto che lo suscita».

Angelo Fasani

Pubblicato da umbertolucarelli

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