SEI GIORNI TROPPO LUNGHI

Umberto Lucarelli

MILIEU EDIZIONI MILANO

Milano, febbraio 1979. Nel clima incandescente di fine anni Settanta, all’indomani
dell’omicidio di un gioielliere vengono incriminati i giovani militanti di un collettivo
politico autonomo della Barona. Dopo i
pestaggi, gli insulti e le devastazioni delle
abitazioni seguiti dagli interrogatori in questura e dal trasferimento in carcere, alcuni
di loro subiscono vere e proprie torture,
anche con l’uso del waterboarding (simulazione dell’annegamento) e bruciature dei
genitali. Un episodio rimasto oscuro, come
tanti all’interno della guerra sporca di alcuni
apparati dello Stato contro i gruppi della sinistra rivoluzionaria.
Scritto nella forma di un romanzo corale,
alternando le voci in prima persona dei protagonisti, Sei giorni troppo lunghi narra una
piccola storia di ingiustizia, evocando verità scomode mai raccontate e occultate in
nome della ragion di Stato.
I fatti risalgono a quarantacinque anni fa,
ma da allora nulla è cambiato. Si continua
tranquillamente a torturare e a uccidere, sia
nelle carceri sia nelle questure, come confermano le cronache recenti, da Cucchi ad
Aldrovandi.
Un romanzo serrato, una cronaca allucinata
di sei giorni vissuti pericolosamente mossa
dall’urgenza di ricordare un’epoca tuttora
viva dentro chi, nonostante tutto, i suoi sogni non li ha venduti. Non li ha venduti. Mai.

Pubblicato da umbertolucarelli

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